La seconda meta` del Novecento
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Nel corso degli anni '60, avvenne la trasformazione sociale,
urbanistica e culturale di Vimercate, con l'insediamento nel
1965 di Telettra, una azienda produttrice di apparecchiature per
la telefonia, seguita l'anno dopo dal colosso
dell'informatica IBM.
La presenza di questi insediamenti produttivi ebbe un impatto
decisivo sul tessuto sociale ed
economico, comportando grandi cambiamenti.
L'incremento demografico ebbe un dato da rivoluzione
industriale: la
popolazione nel 1971 salì da 13.600 a 18.600 unità, con un
incremento del 36%. Oltre la metà degli immigrati proveniva
dalle regioni del Meridione d'Italia, ma anche dal
Settentrione, (il 37%); di questi ultimi più della metà per
occupare ruoli
impiegatizi e dirigenziali.
Notevolissimo il trasferimento di manodopera da un comparto
all'altro: gli addetti all'industria
meccanica passavano dal 6% al 62% degli occupati di Vimercate.
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Una così mutata situazione sociale stimolò e produsse la nascita
o il consolidamento di servizi qualificati per i cittadini.
Tra i molti, da ricordare la costruzione del Centro Scolastico
Omnicomprensivo, l'edificazione del nuovo monoblocco
ospedaliero, lo sviluppo dei servizi culturali, con
l'acquisizione del parco e della Villa Gussi, sede della
Biblioteca civica
dal 1973 al 1992, la costituzione del Sistema bibliotecario
intercomunale nel 1978, l'edificazione della nuova biblioteca
nel 1993.
Venne inoltre realizzato il Centro sportivo comunale, mentre la
città veniva connessa alla rete autostradale dal
prolungamento della Tangenziale Est Milano.
La crescita dell'importanza del terziario ha portato negli
ultimi anni del XX
secolo alla costruzione del nuovo quartiere "Torri Bianche",
posto a sud dell'abitato, accanto a interventi nel centro
storico, volti alla riqualificazione della città.
Tra questi l'edificazione della nuova "porta a sud" progettata
da Mario Botta e
l'acquisizione da parte del Comune della neoclassica
Villa Sottocasa e dell'annesso parco.
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