Chiesa di Santa Maria Assunta
All'interno del Cimitero di Ruginello si trova la chiesa romanica di Santa
Maria Assunta, documentata dalla fine del XIII secolo, quando sorgeva isolata
in mezzo alla campagna su un leggero rialzo.
L'edificio presenta l'aspetto tipico di una chiesa rurale, con la facciata a
capanna e l'interno formato da una sola navata coperta da soffitto piano, con
abside semicircolare.
Nel XV secolo vennero affrescate alcune sue pareti e aggiunta la cappella
gotica sull'angolo sud-ovest della chiesa. Quasi abbandonata nei secoli XV e
XVI, con il trasferimento del battistero nella parrocchiale di Oldaniga nel
1643, la chiesa divenne la cappella funeraria del borgo. Tra il Sei e il
Settecento venne edificato il campanile, furono effettuati interventi sulla
facciata e venne aggiunta al fianco settentrionale della chiesa una serie di
ambienti che inglobarono la cappella gotica.
Sulle pareti della chiesa di Santa Maria Assunta sono rimaste numerose tracce
dell'antica decorazione pittorica; si tratta di una decina di
affreschi
devozionali realizzati tra Quattro e Cinquecento, che raffigurano soprattutto
sacre conversazioni, realizzati da artefici locali in uno stile diffuso nelle
campagne.
Tra questi dipinti notevole la tardo-quattrocentesca
Madonna in trono con Bambino, un donatore e un santo giovinetto,
di gusto tardo-gotico, all'estrema sinistra del registro inferiore.
Al lato opposto, sulla parete sud, rimane un affresco cinquecentesco con
Lo sposalizio mistico di Santa Caterina,
inquadrato da una cornice quadraturistica di apparente fattura settecentesca.
Nel catino absidale rimane un frammento monocromo con la Madonna, unico resto
dell'originaria scena dell'
Assunzione
che ornava l'abside, eseguita nei primi decenni del Cinquecento.
Annessa alla chiesa è la
cappella
tardo gotica, dedicata ai Santi Antonio e Caterina. Si tratta di una struttura
a pianta quadrata, con una volta a crociera poggiante su costoloni cilindrici
angolari, che conserva, seppur molto deteriorato, un ciclo di affreschi della
metà del XV secolo.
Sulle vele della volta sono raffigurati i
Quattro Evangelisti
con i loro simboli, mentre le
Storie di Sant'Antonio Abate e di Santa Caterina d'Alessandria
sono inserite nelle lunette delle pareti orientali e occidentali, in piccoli
riquadri con scritte esplicative in caratteri gotici corsivi.
Gli affreschi sono opera di un anonimo pittore artigianale del Quattrocento milanese: nella
rappresentazione degli Evangelisti della volta, egli ricorda lo stile di
Michelino da Besozzo, mentre emergono richiami agli Zavattari nelle figure
delle Storie di Santa Caterina.